Monastero della Stella Saluzzo - Copyright AVL Pro – Concept: Germano Cavagnero
Baffles fonoassorbenti tridimensionali realizzati su disegno, in sospensione a soffitto
Il comfort acustico negli edifici storici
(Copyright Arch. Silvano SPANDRE)
Gli interventi architettonici di recupero, riuso, restauro e riqualificazione di edifici storici, costituiscono una delle sfide progettuali più avvincenti, pur nella ricorrente complessità di adeguare alle nuove destinazioni d’uso spazi, percorsi e volumetrie concepite in tempi lontani e per finalità originarie spesso assai diverse.
L’approccio progettuale nella pianificazione di un intervento architettonico di questo tipo, porta inevitabilmente con sé i condizionamenti di una minor libertà compositiva e la consueta difficoltà di aggregare le preesistenze edili in una trama coerente e compiuta.
Tutto ciò diventa maggiormente complesso nei casi di immobili qualificati come beni culturali e pertanto soggetti a stringenti vincoli di intervento (Per l’Italia D.L. 22 Gennaio 2004 n. 42), che limitano ulteriormente le possibili modalità di azione.
Volendo però superare una lettura del progetto nei soli termini ostativi dello stato di fatto costruttivo, gli interventi di riqualificazione in contesti d’epoca, non solo costituiscono una opportunità collettiva di valorizzazione del patrimonio culturale, ma diventano per il progettista capace di evidenziare il plusvalore di dettagli e ambientazioni, occasioni uniche per conseguire obiettivi di rilevante prestigio.
Riqualificazione e sostenibilità
Le tematiche ambientali hanno acquisito una crescente centralità e la scelta di recuperare un manufatto edilizio preesistente non si riduce alle sole considerazioni sugli aspetti architettonici, urbanistici ed in taluni casi paesaggistici ma, in un più ampio approccio etico, può assumere anche una considerevole valenza ecologica e costituire un esempio concreto di economia circolare.
Ciò vale per le immediate considerazioni relative al minor consumo di suolo edificato/cementificato, ma può includere anche una ulteriore lettura green in termini di “upcycling”, inteso come recupero migliorativo, che trasforma un manufatto destinato al declino o alla distruzione, in un nuovo bene a valore aggiunto.
La correlazione tra tematiche ambientali e riuso edilizio è un aspetto non certo marginale e in un successivo paragrafo dedicato alle Modalità Pratiche di Intervento, evidenzieremo la disponibilità tecnica di applicazioni green ed ecosostenibili, oggi ampiamente disponibili sul mercato, anche per la componente di progetto che riguarda il trattamento acustico degli edifici.
La percezione “non è un atto di registrazione passiva bensì di comprensione” ...e “la comprensione può aver luogo solo attraverso la concezione di forme definibili”. (Saggio di Rudolf Arnheim, La prospettiva invertita e l’assioma del realismo, in Intuizione e intelletto. Nuovi saggi di psicologia dell’arte, Feltrinelli, Milano, 1987)
Nella individuazione delle modalità più corrette di intervento in contesti di pregio storico culturale, possiamo riferirci ai noti 5 principi fondamentali del restauro: riconoscibilità (distinguibilità), reversibilità, compatibilità, minimo intervento, interdisciplinarietà, oggi universalmente riconosciuti come criteri operativi di riferimento (Carta italiana del restauro 1972 - Carta della conservazione e del restauro 1987).
Gli interventi finalizzati alla gestione di una corretta acustica ambientale in questo tipo di contesti architettonici, potranno pertanto convergere verso questo approccio.
È importante evidenziare che nella presente trattazione ci riferiamo in modo esclusivo ai soli materiali acustici fono-assorbenti, destinati al controllo della riverberazione interna di ambienti confinati, escludendo i materiali fono-isolanti, che hanno la finalità tecnica di incrementare l’isolamento acustico dell’involucro costruttivo e che pertanto rientrano in un ambito di considerazioni più edili che estetico/architettoniche.
Riconoscibilità: Ogni nuovo intervento su preesistenze costruttive deve essere distinguibile dalle parti originali e non deve recare disturbo alla visione complessiva dell’opera.
I moduli fonoassorbenti collocati a parete oppure a soffitto assolvono con particolare naturalezza a questa esigenza progettuale, per la loro caratterizzazione visiva alquanto riconoscibile in termini formali, cromatici e materici all’interno del contesto di applicazione e per una posa in opera che non è mai realizzata mediante superfici continue e schermanti, ma per singoli punti distinti di installazione.
Reversibilità: Ogni nuovo intervento, deve in futuro poter essere rimosso senza produrre danneggiamenti.
L’applicazione di elementi fonoassorbenti per la gestione del comfort acustico, a differenza di altre componenti tecniche di impianto, non richiede alcuna modifica sulle parti edili esistenti.
In molteplici casi se ne può prevedere la posa sulle superfici con semplici collanti non aggressivi e non permanenti, di facile rimozione.
Considerando l’estrema leggerezza di questi materiali, risulta spesso possibile sospendere i moduli fonoassorbenti a soffitto ed a parete mediante cavi ancorati a strutture preesistenti quali ganci, catene, tiranti, capriate, balaustre e serramenti, oppure prevedendo dei cavi tesi su montanti di sostegno autoportanti realizzati appositamente.
Compatibilità: I materiali impiegati non devono pregiudicare la natura chimica, fisica e meccanica dei supporti originali.
I materiali oggi utilizzati nelle applicazioni acustiche sono prevalentemente di natura termoplastica (PET) e pertanto ad elevatissima stabilità nel tempo e senza alcuna interazione di natura chimica e fisica con i materiali edili (lignei, lapidei, metalli, intonaci, decori, rivestimenti, etc.).
Minimo intervento: Limitare quantitativamente gli interventi, in termini di minimo gestibile rispetto alle finalità del progetto.
Nello specifico caso dei trattamenti acustici si tratta di un tipo di analisi di facile esecuzione.
La gestione di un corretto tempo di riverberazione, rispetto agli utilizzi previsti per gli spazi, si basa infatti su precisi valori e parametri da raggiungere, comunemente reperibili nella letteratura tecnica di settore.
Ai fini pratici ciò significa che, in termini quantitativi, i materiali fonoassorbenti da porre in opera sono numericamente correlati alle performance attese e pertanto poco condizionati da valutazioni soggettive.
Sarà però sempre cura del progettista bilanciare accuratamente le esigenze acustiche con le istanze estetiche, operando accuratamente nella selezione di modalità di intervento coerenti con le preesistenze.
Interdisciplinarietà: L’interazione tra diverse discipline e professioni deve convergere nella finalità di un lavoro completo e rispettoso.
La componente acustica del progetto, al pari delle considerazioni sugli aspetti illuminotecnici, termici, igrometrici e di ventilazione, rientra nel più vasto ambito dell’adeguamento funzionale per il comfort ambientale.
Rispetto alle sopra elencate componenti impiantistiche, le installazioni acustiche presentano comunemente una minore necessità di intervenire su aspetti costruttivi e l’interferenza funzionale e statica con le preesistenze risulta estremamente limitata.
La collegialità interdisciplinare delle valutazioni è pertanto spesso circoscritta alle sole considerazioni estetiche sulla compatibilità dell’intervento acustico, rispetto alla totalità dell’impianto scenico.
MODALITA’ PRATICHE DI INTERVENTO – Materiali, soluzioni e casistiche di intervento
Materiali fonoassorbenti
Abbiamo in precedenza fatto un rapido cenno sulla distinzione tecnica tra materiali fonoassorbenti e materiali fonoisolanti e la prima considerazione da fare è relativa alla natura dei materiali da applicare.
Il presente approfondimento intende fornire qualche indicazione operativa sulla gestione dell’acustica negli ambienti interni operando sul controllo del riverbero ambientale e pertanto si riferisce ai soli materiali fonoassorbenti, che hanno la finalità di ridurre le riflessioni delle onde sonore sulle superfici che delimitano gli spazi.
Il principio meccanico attraverso cui operano i pannelli fonoassorbenti non è particolarmente complesso da comprendere e risulta di immediata intuizione se si pensa alla natura fisica delle onde sonore, a come si spostano nello spazio e al modo in cui possono essere fermate.
Ricordiamo infatti che le onde sonore non sono altro che masse di aria in movimento, generate da un qualsiasi elemento in vibrazione. Si può pensare alla pelle di un tamburo, alle corde vocali umane oppure al diaframma di un altoparlante.
Dovendo assolvere a questa funzione “frenante” per l’aria, i materiali fonoassorbenti presentano sempre una struttura materica leggera e poco compatta, con una elevata presenza di cavità vuote interne, capaci di ricevere e trattenere la maggiore quantità possibile di particelle d’aria in movimento.
I pannelli fonoassorbenti sono pertanto comunemente costituiti da materiali di consistenza spugnosa, alveolare o fibrosa.
In particolare i fonoassorbenti di ultima generazione sono generalmente realizzati con ovatte in fibra di poliestere oppure in espansi sintetici quali la melammina, mentre altri materiali molto utilizzati in passato quali il poliuretano espanso sono oggi di uso marginale, per le scadenti prestazioni antincendio.
In molti casi vengono qualificate come superfici fonoassorbenti anche le pannellature forate e fresate in legno o laminato, ma questa classificazione non è propriamente esatta.
Si deve infatti evidenziare che nei pannelli perforati di questo tipo, il contributo acustico prodotto dalle aperture, attraverso il fenomeno della cavità risonante, risulta alquanto marginale, e la reale funzione fonoassorbente viene primariamente svolta dal materassino acustico coibente, collocato posteriormente alla lastra forata ed esposto al suono attraverso le forature.
È infatti noto che per tale gamma di pannelli, il risultato prestazionale acustico è direttamente proporzionale alla percentuale di foratura delle superfici.
L’applicazione di questa tipologia di pannelli negli interventi di recupero architettonico in contesti di pregio storico è in ogni caso ricorrente per le innegabili qualità materiche e sceniche delle superfici lignee, ma è necessario valutare accuratamente i sopra indicati parametri di foratura, evitando soluzioni acusticamente riflettenti, che risulterebbero non solo poco performati, ma talora anche controproducenti.
Soluzioni tecniche e casi pratici di intervento
Riportiamo a seguire alcuni casi reali di intervento, in cui abbiamo dato priorità alle installazioni con elementi fonoassorbenti sospesi a soffitto oppure collocati a parete.
Si tratta di una modalità di intervento che non presenta superfici continue di rivestimento, ma che prevede singoli moduli separati di varia natura e forma, che limitano l’effetto di barriera visiva rispetto alle preesistenze architettoniche.
Questa soluzione applicativa costituisce oggi una delle principali modalità di intervento, per i molteplici vantaggi legati alla semplicità di posa, all’efficacia acustica, al contenimento dei budget economici di spesa e per un non secondario apporto di potenzialità espressive nei progetti, attraverso le infinite variazioni di forme, texture e tavole cromatiche disponibili.
Fortezza di Palmanova (UD) – Intervento a soffitto con baffles fonoassorbenti Prisma™ by Acustico®
In questo specifico caso di intervento la criticità progettuale era costituita dalla impossibilità di eseguire forature sulla volta storica e non era al contempo possibile utilizzare gli spazi a parete, in quanto destinati ad attività espositive.
I vincoli sono stati superati realizzando alcune tesate orizzontali di cavi in acciaio, ancorati sulle 2 pareti di testa.
Ovviamente questo tipo di realizzazione prevede il ricorso ad elementi fonoassorbenti di estrema leggerezza, per evitare una eccessiva inflessione dei cavi tesati.
Ciò ha orientato l’intervento verso l’applicazione di baffles fonoassorbenti monolitici di forma cilindrica realizzati in resina melamminica espansa, materiale caratterizzato da un bassissimo peso.
I pannelli Prisma™ utilizzati in questo caso hanno un diametro di 24 cm ed una lunghezza di 120 cm, con un peso inferiore ad 1 kg per cadun elemento.
Le superfici in resina melamminica espansa presentano una colorazione base bianco/grigio ghiaccio, ed una texture microporosa che assume un aspetto quasi lapideo, quando esposta alla luce.
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Gli interventi di correzione acustica in edifici riccamente decorati, con volumetrie complesse e con una forte ridondanza di fregi quali le chiese, costituiscono uno dei banchi di prova più complessi per l’inserimento di dotazioni fonoassorbenti.
Quando non è possibile collocare le superfici acustiche in posizioni nascoste, per l’assenza di spazi adeguati, il percorso progettuale può orientarsi verso 2 direzioni distinte, in un caso prevedendo l’inserimento di elementi fortemente evidenziati ai fini visivi, nel colore e nella modernità delle forme, oppure in alternativa ricorrendo a soluzioni con un carattere maggiormente mimetico, che ricalcano le linee e le cromaticità delle preesistenze architettoniche.
In questo caso la scelta di allestimento ha unito le 2 modalità progettuali sopra descritte, dichiarando visivamente la natura funzionale dei dispositivi acustici, ma bilanciandola con linee che richiamano elementi di classicità.
La soluzione ha previsto l’inserimento di baffles fonoassorbenti delle serie Ecobaffle Radial™, interamente costituiti da fibra di poliestere riciclata/riciclabile e realizzati su disegno della committenza.
Le versioni Radial™ prevedono una configurazione dei setti fonoassorbenti con disposizione radiale rispetto ad un asse centrale.
Si ottiene in tal modo un elemento acustico con notevole sviluppo delle metrature di superfici fonoassorbenti, che risulta particolarmente efficace nel trattamento delle onde sonore nei grandi spazi, grazie all’effetto diffrattivo (rottura delle onde sonore), dato dalla conformazione tridimensionale e radiale degli elementi.
Ex Chiesa di San Giovanni Argenta (FE) – Baffles curvi serie Ola™ by Acustico®
Questa installazione, al pari della precedente, è stata realizzata all’interno di una ex chiesa, ma in questo caso la ridondanza decorativa che caratterizzava il precedente caso, lascia invece spazio ad un contesto architettonico piuttosto scarno.
In questa tipologia di ambienti l’inserimento di moduli fonoassorbenti può costituire una opportunità progettuale di arricchimento scenico e valorizzazione degli spazi.
Negli interventi in locali di altezza molto elevata è di norma consigliato il ricorso a sistemi “baffles”, intesi come setti fonoassorbenti sospesi in posizione verticale a soffitto.
Questo tipo di configurazione delle superfici produce un incremento delle prestazioni acustiche per l’esposizione diretta al suono di entrambe le facce dei pannelli e per l’effetto diffrattivo dei setti in posizione verticale, che operano come vere e proprie lame, nel percorso del suono tra parte inferiore e superiore dei pannelli.
Le scelte progettuali si sono orientate sulla gamma di baffles Ola™, caratterizzati visivamente da una sagomatura curva. Il posizionamento in sequenza concava e convessa degli elementi, riproduce un disegno ad onda, aumentando l’effetto decorativo dell’intervento.
I pannelli Ola sono realizzati con telaio strutturale interno in alluminio, rivestimento in tessuto di poliestere colorato e coibente interno totalmente in poliestere.
Anche nel caso dei pannelli Ola™ si tratta di un prodotto ad orientamento green, grazie al ricorso a materiali con elevata provenienza da riciclo e riciclabili al 100%.
Palazzo storico Biella (BI) – Isole fonoassorbenti rotonde serie Aural® by Acustico®
Nella immagine sopra riportata possiamo vedere una delle più ricorrenti modalità di intervento per la correzione del riverbero all’interno di sale storiche.
L’inserimento di isole fonoassorbenti sospese ed in particolar modo il ricorso a sagomature curvilinee, oppure rotonde serie Aural® come in questo caso, può integrarsi con estrema naturalezza nelle sale con volte a botte e a vela.
Una particolare variante di questa linea di pannelli di forma non lineare è costituita dai pannelli della serie Plettro™, che possono essere collocati con piani di posa sfalsati, seguendo in modo decostruito lo sviluppo curvo delle volte a crociera e a padiglione, come proposto nella immagine sotto:
Pannelli fonoassorbenti Plettro™
I pannelli rotondi Aural® ed il modello similare Plettro™ prevedono un rivestimento in tessuto, con una palette piuttosto ampia di colori disponibili, che include variazioni di bianco e grigio, oltre a tonalità più calde e naturali, che ben si conformano con le più ricorrenti cromaticità di laterizi, materiali lapidei e tinteggiature, presenti nelle ambientazioni storiche.
Palazzo storico Torino - Pannelli fonoassorbenti serie Decho® Baffles by Acustico®
Palazzo storico Rivara (TO) – Pannelli fonoassorbenti serie Decho® by Acustico®
Gli interventi con pannelli di forma squadrata serie Decho®, posizionati ad isole sospese a soffitto con disposizione regolare, oppure con posa irregolare e sfalsata, sono una precisa scelta progettuale che intende porre in evidenza l’intervento di correzione acustica con modalità esplicite e dichiarate, rinunciando ad ogni intento mimetico.
In questa configurazione gli elementi fonoassorbenti si discostano formalmente dal contesto architettonico, divenendo un allestimento distinto e riconoscibile, che potremmo assimilare ad una forma di arredo e pertanto con una maggiore distinguibilità per i fruitori degli spazi dell’intervento ex novo, rispetto al contesto storico.
Questo intervento associa pannelli Decho® a soffitto e a parete, ed include inoltre alcuni elementi della medesima serie Decho® nella versione con stampa grafica scelta dalla committenza.
Il posizionamento di superfici grafiche anche a soffitto, in aggiunta ai più ricorrenti quadri fonoassorbenti a parete, si presta a notevoli possibilità di allestimento scenico, offrendo nuove ed ampie potenzialità creative al progettista.
Edificio storico Catania (CT) - Baffles fonoassorbenti Prisma™ by Acustico®
Riportiamo un secondo intervento con baffles sospesi in resina espansa. La produzione di questi prismi fonoassorbenti viene eseguita mediante taglio meccanico da un monoblocco in resina di grandi dimensioni e si possono pertanto concepire infinite forme alternative, rispetto al taglio cilindrico qui utilizzato.
Edificio industriale storico – Simulazione progettuale con inserimento moduli Ecobaffle Radial™ sferici
Questa simulazione di intervento prevede l’inserimento di elementi sospesi della serie Radial™, con conformazione similare ad una sfera.
I baffles per sospensione a soffitto della serie Radial™ sono un prodotto di recente introduzione nel catalogo Acustico® e sviluppano l’innovativo concept di elemento fonoassorbente con sviluppo tridimensionale e configurazione a setti radiali.
Il particolare disegno a setti, alternativo alle più ricorrenti volumetrie in monoblocco, non trae origine da esclusive valutazioni di design, ma consente anche di incrementare la metratura di superfici fonoassorbenti esposte al suono, con benefici sulle performance acustiche.
Se si valuta ad esempio un volume sferico di diametro 50 cm, avremo circa 0,80 metri quadri di superficie fonoassorbente nel caso di un volume pieno, che si raddoppiano a quasi 1,60 mq di superficie, nel caso di un elemento sferico Radial™ delle stesse dimensioni, costituito da 8 setti laterali.
I baffles della serie Radial™ sono realizzati interamente con poliestere, proveniente in elevate percentuali da canali tracciabili di riciclo e riciclabile al 100%. Oltre al formato sferico qui rappresentato ed alla sagomatura speciale, realizzata su disegno della committenza per il Monastero della Stella descritto precedentemente, sono disponibili svariati altri modelli, con un catalogo che si arricchisce periodicamente di nuove forme.
Edificio industriale storico – Simulazione progettuale con inserimento moduli Ecobaffle Radial™ sferici
Presentiamo infine una soluzione di allestimento per la correzione acustica degli spazi realizzata con quadri fonoassorbenti a parete, che includono grafiche selezionate dalla committenza.
Il pannello applicato in questo caso è il modello Decho® di Acustico® che prevede una superficie in tessuto di poliestere, un telaio interno perimetrale in alluminio e la stampa in alta definizione mediante inchiostri ad elevata stabilità agli UV.
La stampa delle grafiche sul supporto tessile viene eseguita con un particolare procedimento di sublimazione degli inchiostri che non altera le caratteristiche di traspirabilità della trama del tessuto, dato essenziale ai fini delle prestazioni acustiche del pannello.
Anche in questo caso, il pannello è realizzato al 100% con materiali riciclabili.